Il Content marketing continua ad essere un tema caldo: i clienti sono esposti a un’enorme quantità di informazioni e contenuti, pertanto diventa grandissima l’importanza di rendere le informazioni più interessanti, rilevanti, assimilabili, leggibili e tempestive, e da qui deriva l’importanza del content marketing.

Quest’ultimo consente alle aziende di ottenere molti benefici: costruisce una comunità di clienti fedeli e contribuisce a instillare fiducia. Con contenuti di buona qualità il brand può diventare un’autorità e un fornitore fidato agli occhi del cliente; questa fiducia influirà sulle decisioni d’acquisto.

Contenuti convincenti miglioreranno la SEO; i contenuti di buona qualità vengono spesso citati e condivisi, il che significa che aumenta la probabilità di visite al sito web.

Contenuti facili da leggere e da comprendere possono aiutare i clienti a prendere decisioni migliori; significa che i clienti possono essere “educati” o “autoeducarsi” meglio, il che poi consente loro di prendere decisioni migliori.

Che cos’è un buon contenuto?

Un buon contenuto è:

  • convincente: crea risonanza con il pubblico e lo spinge a un esame più ravvicinato;
  • tempestivo: raggiunge i clienti al momento giusto per i loro bisogni; collegamenti di retargeting o di reindirizzamento lo rendono possibile;
  • assimilabile/leggibile per i clienti target e per la loro fase d’acquisto;
  • rilevante: le informazioni sono rilevanti per i clienti, la loro azienda, il loro settore ecc.;
  • originale: è qualcosa di diverso e di nuovo, e non la ripetizione di cose già esistenti;
  • emotivo: ispira un’emozione, come un bisogno o un desiderio urgenti.

Come si creano contenuti?

Si può schematizzare la creazione di contenuti in sei fasi.

  1. Valutazione dei bisogni del cliente. Si identificano i bisogni del cliente e, in base a quelli, i canali e i contenuti digitali. Si analizzano i bisogni dei diversi stakeholder dell’organizzazione. Vengono identificati i trigger dei buyer, si creano profili e personaggi di account. Sulla base dei risultati si stabiliscono i temi fondamentali.
  1. Pianificazione. Rispettando il budget, si documentano i requisiti dei contenuti, si stabiliscono le tempistiche, si mappano i processi e si costruiscono calendari editoriali. Il calendario editoriale è lo strumento principale per documentare i contenuti, la pianificazione dei contenuti, la disponibilità della distribuzione e i differenti messaggi. Ci possono essere decisioni di modificare i contenuti o di ridurne la quantità sulla base dell’output della pianificazione, o di modificare il budget se non ha spazio per la creazione e l’implementazione.
  1. Creazione del contenuto principale. Viene preparato il contenuto principale; può essere un pezzo di ricerca, o coinvolgere un case study. Il contenuto principale include tutti i messaggi ed è la base per la creazione di contenuti che abbracciano una campagna di marketing o di brand.
  1. Successiva creazione del portfolio di contenuti. Si sviluppano diversi formati di contenuti sulla base del contenuto principale. Questa parte del processo a volte è chiamata “frammentazione del contenuto”.
  1. Attivazione dei contenuti. I contenuti vengono distribuiti o attivati. In questa fase i contenuti vengono approntati, resi accessibili e distribuiti in base ai calendari. Parte di questa fase è l’amplificazione dei contenuti, in cui si utilizzano tecniche per massimizzare il pubblico raggiungibile dai contenuti.
  1. Misurazione e ottimizzazione. I contenuti vengono misurati in termini di efficacia e rispetto a una serie di criteri e metriche come i download, i clic, i click-through, il tempo speso o altro se i contenuti sono offline.

Fonte: “L’arte del Marketing B2B. Guida alle strategie e ai nuovi modelli di business” di Simon Hall, Apogeo Edizioni

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