Nel blog aziendale e nei canali social il modo fondamentale per fornire valore ai propri clienti è attraverso contenuti istruttivi, che creino credibilità, consolidino la familiarità e ti qualifichino come esperto in grado di fornire soluzioni (prodotti e/o servizi) per i problemi che ha il tuo cliente.

Il contenuto giusto, condiviso al momento giusto con il pubblico giusto, può creare connessioni importanti e convertire relazioni online passive in conversazioni in tempo reale.

Creare contenuti originali e di alta qualità è però molto difficile. Richiede un notevole investimento di tempo e risorse intellettive. Se creare contenuti non fa per te, puoi avvantaggiarti dei contenuti di altri attraverso la loro selezione e cura, la cosiddetta Content Curation.

Una semplice analogia per questo tipo di attività è ritagliare articoli di giornali e riviste e inviarli a qualcuno. La differenza è che sui social lo fai in modo digitale, amplificando l’impatto. Invece di pubblicare i tuoi contenuti originali, utilizzi i contenuti creati e pubblicati da altri.

In pratica, diventi uno specialista che aggrega i contenuti più rilevanti per il tuo pubblico e li condivide attraverso newsletter, blog o altre piattaforme. Il bello della condivisione di contenuti è che, se anche non li produci tu, ti accaparri una parte del merito.

Forse è superfluo sottolinearlo, ma è bene farlo: content curation non significa copiare i contenuti degli altri. Non bisogno mai copiare contenuti prodotti da altri per ragioni di copyright, di penalizzazione di Google (che penalizza ogni contenuto copiato o duplicato) ed etiche.

La content curation consiste nell’analizzare e selezionare dei contenuti web e presentarli in modo significativo e organizzato attorno a uno specifico tema (riportando fonte, autori e link originario). Se ad esempio operi in un settore caratterizzato da parecchie norme tecniche, riunirle e organizzarle in modo logico e sensato in una directory del proprio sito web potrebbe essere un servizio di grande valore per i tuoi potenziali clienti.

Quali sono i pilastri della Content Curation?

  • Consapevolezza. Devi essere consapevole di ciò che accade nel tuo settore: tendenze, competitor, attori e battitori. Devi tenere occhi e orecchie aperti, fare attenzione a ciò che accade attorno a te e nutrirti di informazioni specifiche del settore. Scopri e segui i leader riconosciuti che stabiliscono gli argomenti di discussione del tuo settore di attività e devi sapere dove si pubblicano i contenuti veramente importanti.
  • Scopo. Quando selezioni e presenti contenuti con uno scopo, cominci a collegare tra loro materiali seguendo una strategia generale, la selezione e la condivisione non avvengono in modo casuale. Prenditi del tempo per leggere e capire ciò che condividi, in modo da poter aggiungere commenti e osservazioni al contenuto condiviso, il che rappresenta una finitura del tuo status di esperto.
  • Strumenti. Si tratta di un’attività che richiede il suo tempo, pertanto devo avvalerti di strumenti che ti forniscano contenuti rilevanti e automatizzino la distribuzione dei contenuti che intendi condividere.

Content curation: piattaforme dedicate

Blog a parte, esistono alcune piattaforme che sono nate proprio in funzione di un utilizzo specifico come cura dei contenuti.

  • Una delle più conosciute è Scoop.it, dove puoi sia condividere i tuoi contenuti sia cercare notizie (post, news, articoli) pubblicate inserendo una parola chiave, per poi leggere e capire se c’è qualche articolo da cui trarre ispirazione. Con Scoop.it puoi creare pagine web selezionando i contenuti, alimentare i tuoi canali social con i contenuti curati, sfruttare i contenuti curati con un newsletter utilizzando vari modelli.
  • Gli elenchi sono tra i contenuti più consumati. Listly aiuta a creare facilmente liste, immettendo collegamenti o cercando file multimediali, per poi condividerle sul proprio blog o sito web. Listly inoltre consente al tuo pubblico di suggerire elementi da aggiungere all’elenco e può anche votare e condividere singoli elementi della tua lista.
  • Pearltrees.com è uno strumento online dal design minimale e simpatico. I contenuti che ritieni interessanti possono essere salvati in un unico luogo per essere condivisi sui tuoi account social. Puoi chiaramente cercare l’argomento che desideri, semplicemente inserendolo nella barra di ricerca e aspettando i risultati.
  • Un’altra piattaforma utile è Frontpageit.com che permette di leggere solo quei contenuti pubblicati dalle persone che stimi e di cui ti fidi, presupponendo che non si ha il tempo di leggere tutte le numerose informazioni che ogni giorno si trovano online. Dopo aver effettuato l’accesso puoi condividere i tuoi contenuti o cercarne di utili effettuando la ricerca per “persone” (influencer, blogger, persone che ritieni autorevoli) o per “interessi”.
  • Contentgems.com si presenta come il motore di scoperta dei contenuti. Ogni giorno la piattaforma scansiona centinaia di migliaia di articoli dalle migliori fonti online e ti presenta un flusso di contenuti scelti per determinate parole chiave o fonti social. Puoi usare flussi di lavoro personalizzati per inviare i contenuti curati a canali social, siti web o collegarli alla newsletter.

Content Curation: vantaggi

L’aumento di clic o la conversione di accessi al sito aziendale in contatti effettivi, non sono gli unici benefici che possono derivare da un approccio di content curation. Vi sono anche effetti più difficili da misurare, ma non per questo meno importanti, come ad esempio la brand awareness, cioè la conoscenza e percezione da parte del pubblico dell’esistenza di un marchio.

Tuttavia si tratta sempre di una strategia a medio-lungo termine: occorre tempo perché l’effetto positivo inizi a manifestarsi. Una volta raggiunta una certa autorevolezza, però, e diventati un punto di riferimento per il proprio settore, tale posizione tende quasi a rafforzarsi da sola, per inerzia (purché ovviamente si continui a proporre contenuti di interesse).

Fonti utilizzate:

– Guerrini F., “Content Curation. Come selezionare, gestire e condividere i contenuti della rete”, edizioni Hoepli, 2015

– Blount J., “Fanatical Prospecting. La guida definitive per avviare colloqui di vendita e riempire la tua pipeline sfruttando il social selling, le email e le chiamate a freddo”, ROI Edizioni, 2020

– Turchetti V., “Web Content che converte. Guida pratica per creare contenuti che incrementano il tuo business”, Edizioni LSWR, 2017

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