“Consapevole o meno, ogni organizzazione (e azienda) è portatrice sana di notizie” è una frase dell’ultimo libro che sto leggendo che mi ha molto colpito: sto parlando del volume “Comunicare Innovazione e Impresa. Le regole del gioco per far parlare di sé” di Luca Barbieri, Ayros Edizioni.
Ma cos’è una notizia? È la narrazione di un fatto con carattere di esclusività o novità che suscita un interesse pubblico e si presta a essere veicolata attraverso i mass media e gli organi di comunicazione aziendali (blog, newsletter, ufficio stampa, social, ecc.).
E se un’azienda è portatrice di notizie, in base alla sua capacità di crearne a ciclo continuo e di generarle in modo corretto, potenzialmente è un medium, ossia un organo di informazione che utilizza molteplici canali per raggiungere le diverse tipologie di pubblico a cui si rivolge.
Se un’azienda, ad esempio, sta illustrando le proprie realizzazioni per aumentare il numero di prospect, deve ragionare come se fosse un editore: darsi una linea editoriale, un tono di voce, delle policy implicite o esplicite per gestire il dialogo con il suo pubblico.
Ma quali sono i caratteri del medium, ossia di un mezzo di comunicazione?
1. – I contenuti devono essere originali e non auto-promozionali
Occorre che l’azienda abbia uno sguardo esterno che le consenta di definire in modo preciso la propria identità, e quindi di comunicare in modo onesto e realistico la propria proposta di valore, mettendo in evidenza i pregi della propria offerta in relazione al proprio target. È un lavoro per il quale serve la “giusta distanza” del giornalista oppure un metodo di lavoro o uno stile che valorizzi l’oggettività dei fatti.
2. – Il medium ha una periodicità nel dialogo con i propri lettori
La periodicità è il ritmo con cui ci si rivolge ad essi. Non si possono pubblicare 10 aggiornamenti social in un’ora e poi tacere per dieci giorni. Non funziona: dobbiamo abituare il nostro pubblico a riconoscere una cadenza che può generare valore per esso.
3. – Autorevolezza e autenticità
Ciò che l’azienda pubblica deve trasmettere competenza e generare fiducia. Non può mentire, non può pensare di parlare a un pubblico che non sia capace di controllare quel che dice e di sottoporla a un onesto e spietato fact checking.
4. – Bidirezionalità
Nell’era del digitale occorre dialogare con i lettori. E non intendo un dialogo posticcio, di facciata: parlo di un dialogo vero sui social, di creazione di occasione di scambio di opinioni, di coinvolgimento che preluda all’incontro, sia esso dal vivo con un evento o attraverso l’acquisto di un prodotto.
Un lavoro complesso, sicuramente, che l’azienda non può pensare di affrontare con leggerezza e senza una pianificazione rigorosa. I vantaggi però, soprattutto quelli a medio e lungo termine, sono rilevanti.
I tre principali:
- essere percepiti e riconosciuti come centro di competenza;
- avere la capacità di allargare il proprio pubblico;
- poter generare una crescita costante del traffico organico del sito web.
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Sono un consulente di comunicazione e giornalista pubblicista specializzato in comunicazione d’impresa, web marketing e brand journalism. Diversi miei articoli sui temi del marketing, della comunicazione d’azienda e del rapporto con il cliente sono apparsi su Nuova Finestra, Show Room, Vendere di più, blog e newsletter aziendali. Conduco attività di formazione nell’area comunicazione, marketing e sviluppo personale per vari enti ed istituti.
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